PERCHE' MANGIO SEMPRE: Cibo & Amore
Perchè mangiamo?
La prima ovvia risposta a questa domanda è che noi mangiamo per nutrirci e per avere le energie per svolgere tutte le attività della nostra vita. Tuttavia, il nostro rapporto con il cibo, sin dall’infanzia si trasforma da intuitivo e atto a soddisfare un bisogno fisico, a emotivo.
Questo avviene anzitutto perché comprendiamo che il nostro modo di alimentarci può essere utile a plasmare il nostro corpo fisico, e il nostro aspetto ci aiuta a essere più desiderabili e amabili da parte degli altri. Ma questo non basta a dare una risposta soddisfacente alla domanda.
La realtà è che il nostro rapporto con il cibo fa da specchio al nostro modo di relazionarci al con le emozioni e infatti il cibo spesso fa da strumento per trovare piacere, conforto, sfogare della rabbia e così via…
CIBO E AMORE: IL LEGAME DI ATTACCAMENTO
Con il cibo spesso instauriamo un rapporto simile a quello che si può sperimentare nell’amore inteso in senso lato, che affonda le sue radici in esperienze di infanzia o nel legame di attaccamento, e cioè dagli schemi relazionali che abbiamo sperimentato o ereditato dalle figure di attaccamento: in genere i genitori, specialmente la madre, o chi abbia rappresentato l’amore, e ha lasciato un segno nel corso della nostra vita condizionando le relazioni presenti.
Il rapporto che noi abbiamo con il cibo (e con l’amore anche in età adulta) è dunque fatto di desiderio, piacere, ma talvolta anche di craving, dipendenza, o viceversa ricerca di controllo o astinenza come nel caso dell’inappetenza e anoressia per il cibo e all’isolamento e fuga nelle relazioni.
Per quanto noi cerchiamo di esercitare il controllo razionale sul cibo e sull’amore non è detto che noi siamo coscienti di questi bisogni emotivi. Infatti, al di là di come abbiano agito i genitori o caregiver in passato, il nostro rapporto non dipende da ciò che è avvenuto, ma da ciò che abbiamo percepito. E questo va ben oltre la mente razionale!
Importante in primis è riscontrare che nel presente, il nostro rapporto con il cibo riflette il nostro modo di relazionarci con il lavoro, le relazioni amicali, intime e sessuali, con il tempo libero e i vari ambiti della vita.
RIEMPIRE IL VUOTO
Infine c’è un’altra funzione che il cibo svolge: e cioè che era atto a riempire un vuoto, e spesso questo vuoto è proprio un vuoto d’amore che va ben la presenza di un partner o di un rapporto fisso di coppia. Si tratta di un vuoto più profondo che ha a che fare con il con le nostre necessità emotive. Chi cerca conforto nel cibo con gli attacchi di fame nervosa o le abbuffate spesso trova un sollievo temporaneo, ma sa che il cibo non è la soluzione, anzi rischia di instaurare un circolo vizioso che porti a rendere il cibo nemico. Lo stesso nella dipendenza affettiva.
Approfondisco il legame tra cibo e vuoto in questo articolo.
COSA FARE
Risolvere i problemi con il cibo significa quindi guardare dentro di se stessi, alle proprie relazioni del presente, memori che hanno le loro basi nel passato. Questo fa paura perché si pensa che debba per forza essere un percorso lungo e faticoso con risultato incerto.
L’esperienza che ho con i miei pazienti, utilizzando un approccio che si focalizza sul presente, mi ha portata a vedere miglioramenti anche rapidi ed efficaci. Ma per farli bisogna iniziare da un piccolo passo.
Puoi approfondire leggendo il mio blog.
Per maggiori informazioni sulle sedute, sui corsi di yoga e sui percorsi online, non esitare a contattarmi.
Ricorda che sei una persona unica e che meriti di risplendere!
Dott.ssa Martina Amigoni
Psicologa Clinica, Consulente Sessuale
Esperta di Comportamento Alimentare e Psicologia Femminile
Istruttrice Mindful Eating e Yoga