LA MIGLIORE DIETA PER NATALE?
L’arrivo del Natale, per molte persone, non è solo sinonimo di luci, regali e convivialità, ma anche di stress legato al cibo.
Il dilemma ricorrente ruota intorno a frasi come: “Devo seguire una dieta restrittiva per meritarmi i pranzi natalizi” oppure “Dovrò correre ai ripari con una dieta drastica dopo le feste”.
Questo ciclo nasce da una cultura alimentare che associa il cibo a senso di colpa e controllo, enfatizzando il corpo perfetto come obiettivo primario.
Ma perché il Natale è un periodo così difficile per chi ha un rapporto complicato con il cibo? La risposta risiede in una combinazione di pressioni sociali, abitudini culturali e trigger emotivi. Durante le feste, il cibo diventa simbolo di abbondanza, ma anche un terreno minato di emozioni.
Come mai il Natale è un'occasione così "a rischio?" 🎄
Le festività non sono solo fatte di luci scintillanti e regali sotto l’albero, ma anche di tavole imbandite, pressioni sociali a mangiare più del necessario, e domande imbarazzanti (spesso provenienti da se stessi) come: “Davvero stai prendendo un’altra fetta?”.
E qui scatta il problema.
Il cibo, a Natale, diventa il simbolo perfetto di tutto ciò che spesso fatichiamo a gestire:
- Il bisogno di controllo sul nostro corpo.
- La pressione di apparire perfetti davanti a familiari e amici.
- Le emozioni sepolte che riemergono insieme al profumo di lasagne della nonna.
Secondo Heatherton e Baumeister (1991), quando ci sentiamo sopraffatti da emozioni o situazioni difficili, tendiamo a rifugiarci nel cibo per cercare conforto. Ma attenzione: non stiamo mangiando perché abbiamo fame fisica, bensì per una fame più subdola, quella emotiva.
Fame fisica vs. Fame emotiva: come riconoscerle 🍫
Prima di tutto, una domanda: Sai distinguere la fame fisica dalla fame emotiva?. Se la risposta è “Non sempre”, ecco un mini ripasso:
- Fame fisica: arriva gradualmente, si placa con qualsiasi tipo di cibo e non ti fa sentire in colpa.
- Fame emotiva: è improvvisa, specifica (tipo voglia di dolci) e ti lascia con un senso di vuoto.
Geneen Roth, autrice di Donne, cibo e Dio, descrive la fame emotiva come un tentativo di colmare vuoti interiori. E diciamocelo: durante le feste, con il mix esplosivo di stress e aspettative, quei vuoti sembrano amplificarsi.
Il circolo vizioso del controllo e del senso di colpa "
Ecco cosa succede quando vediamo il cibo come un nemico:
- Decidiamo di seguire una dieta super restrittiva pre-feste per “meritarci” il cenone.
- Al primo assaggio di panettone, il nostro cervello va in modalità “Tanto, ormai…”, e finiamo per esagerare.
- Il giorno dopo ci sentiamo in colpa e promettiamo di compensare con digiuni o allenamenti estenuanti.
Risultato? Un circolo vizioso che ci allontana dal piacere autentico del cibo e dalle vere gioie del Natale.
Adams e Leary (2007) hanno dimostrato che questo approccio aumenta il rischio di abbuffate e senso di colpa, alimentando una spirale di insoddisfazione.
BASTA ANSIA! Come?
Non serve una dieta speciale né una tabella di marcia perfetta. Bastano alcune strategie per cambiare prospettiva:
1. Ascolta il tuo corpo
Lo so, sembra semplice, ma quante volte ti fermi davvero a chiederti: “Ho fame o sto mangiando per noia/tristezza?”. Imparare a riconoscere fame e sazietà è il primo passo per vivere il cibo senza ansia.
2. Sposta l’attenzione dal cibo alle persone
Il Natale è fatto per connettersi con gli altri, non per contare calorie. Concentrati sul piacere delle relazioni: ascolta le storie di famiglia, canta canzoni natalizie, goditi il momento. Il cibo è parte della festa, non il motivo per festeggiare!
3. Pratica l’autocompassione
Hai esagerato con i dolci? Succede, sei umana! Come molti autori e studi scientifici dimostrano, l’autocompassione è la chiave per interrompere il ciclo di giudizio e senso di colpa.
4. Allenati a mangiare bene!
Proprio così: se vuoi smettere di vivere il Natale con ansia e stress e imparare a rendere il cibo e il corpo tuoi alleati, inizia da qui: scopri il corso che ho creato cliccando il pulsante qui sotto!
Se desideri approfondire l’argomento o hai domande sul trattamento dei disturbi alimentari, puoi riservare una chiamata conoscitiva gratuita.
Ricorda che sei una persona unica e che meriti di risplendere!
Dott.ssa Martina Amigoni
Psicologa Clinica, Consulente Sessuale
Esperta di Comportamento Alimentare e Psicologia Femminile
Istruttrice Mindful Eating e Yoga